Le elezioni europee si avvicinano, ma l'evento non sembra scaldare il cuore degli italiani. In verità negli ultimi anni in molti sembrano essersi allontanati dalla vita politica e ciò in conseguenza dei soliti e stucchevoli siparietti tra i rappresentanti dei partiti di maggior rilievo, monotonia spezzata temporaneamente dalla nascita e dall'affermazione del "Movimento 5 Stelle", giunto sulla scena come forza dirompente e rivelatasi poco avvezzo alla battaglia parlamentare e quindi fragile di fronte alle ruvide beghe politiche.
Nei mesi P.R. – cioè Prima di Renzi - la strategia dei grillini era quella di occupare internamente il Parlamento con richieste di interrogazioni, dibattiti accesi, ostruzionismo diffuso ed esternamente di denigrare, tramite il blog del suo Padre Padrone, l’operato del Presidente Letta, di chiedere l’impeachment di Napolitano e di minare la credibilità delle altre cariche dello Stato.
Se già la strategia precedente pareva non essere in grado di ottenere risultati concreti in termini di operato da rivendere nelle future campagne elettorali, oggi nell’anno 1 D.R. – cioè Dopo Renzi – continuano a mancare le idee giuste e le iniziative in grado di muovere la coscienza apatica degli italiani.
Il factotum Renzi snocciola decreti e provvedimenti vari conditi di soldi alle imprese, in busta paga e tagli alla spesa pubblica ed i grillini si perdono nella ricerca di figure nuove da sottoporre al giudizio delle urne con l’incognita e le incertezze dei processi di selezione, che già in passato hanno lasciato qualche dubbio tra i suoi elettori.
In più si aggiunge l’annunciata stangata su banche, manager e difesa da parte del Governo che mette il M5S in crisi su come agire per contrastare la propaganda elettorale renziana e che lascia a Grillo una replica con un tiepido “balle”.
Tuttavia, le prossime elezioni oltre a premiare l’azione di Renzi, anche se limitatamente perché gli italiani ancora non si fidano del tutto del trasformismo del sindaco di Firenze e soprattutto non tutti hanno tollerato la staffetta-trappola con Letta, consegneranno numeri importanti anche al critico spirito d’opposizione dei grillini, in considerazione del vuoto che sembra crescere a dismisura a destra, dove Berlusconi non sembra avere più la forza di attrarre consensi come un tempo.
Rimane uno scenario apatico e di disinteresse per molti veterani del voto come per la gran parte dei giovani che si accostano da novelli alle urne, che in conseguenza della crisi economica voteranno per protesta contro l’istituzione “euro”, non conoscendo minimamente le implicazioni di un’uscita dall’UE e neppure il dettaglio delle regole del gioco firmate in tempi passati.
Del resto è difficile che qualcuno ammetta pubblicamente le colpe di una crisi nata nella scarsa lungimiranza politica ed economica degli anni 80-90' e ampliatasi nella voragine dei personalismi degli ultimi due decenni: la memoria è sempre troppo breve.
Condivido l'analisi e le preoccupazioni, aggiungo il timore di un'avanzata degli euroscettici e delle inevitabili conseguenze
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